Cosa rende necessaria una psicoterapia?
La risposta pare semplice: quando da soli non ce la si fa. Ma così semplice non è perché sono ancora moltissimi i pregiudizi che toccano questo tema: memorie antiche e tabù sociali radicatissimi evocano concetti estremi come la malattia mentale.
Psicologia e psicoanalisi nella nostra società (non così per esempio in quella anglosassone) sono ancora talvolta confuse con la psichiatria -che è una branca medica ed ha finalità diverse – cosicché possono essere associate ad un sentimento di vergogna che viene di solito esorcizzato evitando del tutto l’argomento.
In realtà psicologia e psicanalisi lavorano su problematiche estremamente comuni e diffuse, nulla di cui scandalizzarsi né vergognarsi, nessuna situazione “patologica”, ma caso mai situazioni da affrontare per ottenere un sicuro beneficio e su cui farsi aiutare da un professionista per una “messa a punto”.
Lo psicologo, viene da taluni associato alla vecchia idea del “dottore dei matti”, ma in realtà è più simile al dentista a cui ci si rivolge non solo per togliere un dente cariato, ma anche per l’igiene dentale. Allo stesso modo si può chiedere una consulenza psicologica quando si incontrano difficoltà nei vari passaggi evolutivi e lavorativi nella vita delle persone comuni.
E’ poi così difficile a volte “vedersi come gli altri ci vedono” che un aiuto professionale può davvero fare la differenza non solo per chi ha il problema, ma anche per chi gli vive accanto e finisce per esserne indirettamente vittima. La psiche umana è una realtà molto complessa e delicata, che nel corso della vita si sviluppa strutturandosi in nel modo più efficace possibile, dove il termine “efficace” significa “funzionale”, adatto e adattato a vivere nel mondo il meglio possibile (o con minor sofferenza).
Una gamma estremamente ampia di possibili modi dell’essere viene così a crearsi, ma non tutte sempre così “funzionali” da non comportare qualche disagio o malessere, o complesso, o difficoltà ad affrontare in modo positivo uno o più ambiti dell’esistenza. Nella maggioranza dei casi infatti tutti questi “adattamenti spontanei” sono funzionali quando vengono adottati dalle persone –di solito in giovane o giovanissima età- ma non lo sono più in età adulta se non vengono opportunamente modificati o sostituiti con altri approcci man mano che si cresce. E’ del resto evidente che, ad esempio, in un bambino, il timore o l’incapacità di affrontare alcune situazioni possono essere facilmente accettati e assecondati da coloro che gli sono vicini, ma questo certamente non può funzionare per un adulto che continui a non saper far fronte e cerchi la stessa condiscendenza. Ecco allora che, se c’è un disagio che ci accompagna fin dall’infanzia – e da adulti sappiamo chiaramente di non aver ancora imparato a gestirlo- consultare uno psicoterapeuta è una soluzione, non certo un problema.