I sogni di fine terapia
I sogni accompagnano l’intero percorso della terapia psicanalitica, sono degli indicatori preziosi per il terapeuta. Infatti, anche indipendentemente da quanto il paziente mostri o affermi durante le sedute, il “polso della situazione” si ricava dall’interpretazione dei sogni, i quali non mentono, provenendo da una parte inconscia della persona.
I sogni sono dunque il tramite attraverso il quale si esprime una delle parti più profonde del paziente, una parte “vera” che il terapeuta è in grado di comprendere e di usare come termometro.
Dai sogni si può comprendere la profondità del disagio che ha portato il paziente ad interpellare il terapeuta, si possono cogliere i progressi, i passi indietro, le riserve e le diffidenze, anche nei riguardi della terapia stessa. E sono i sogni che, al di là delle manifestazioni e affermazioni consce, dicono con sicurezza al terapeuta che il paziente è guarito.
Sono sogni nei quali spesso il simbolismo è meno marcato, nei quali infatti l’origine o il simbolo del disagio e della sofferenza vengono esplicitamente annientati, uccisi, oppure si dissolvono oppure ancora rimpiccioliscono fino a sparire, ma senza che ci sia rabbia o aggressività.
Un messaggio chiaro, questa volta anche per il paziente, che sancisce lo scioglimento di un nodo che può essersi formato molti anni addietro. Il nodo può semplicemente svanire, non c’è più tensione, è una vittoria ed è serena, il passato è passato; ora si può andare avanti.
Però, curiosamente, in questo tipo di sogni c’è sempre un dettaglio che suggerisce incompletezza, qualche cosa di incompiuto, qualcosa che bisognerà sistemare nei giorni a venire, come ad esempio uno sgabuzzino colmo da riordinare…. come un segnale di continuità che dice “ok, questa è fatta, la vita ora continua e ci sono nuovi compiti da svolgere”