Ora basta! Azzeriamo tutto!
Azzeriamo tutto e ricominciamo da capo.
Se pur essendo persone un po’ ansiose, nervose e spesso soggette a pensieri negativi, sapete cosa significa “staccare la spina” (magari avete imparato a farlo quando andate in vacanza) vi sarà più facile comprendere che il cambiamento è possibile: ovvero, che il famoso “ripartiamo da zero” è una cosa che si può fare.
Una buona parte dello stress che viviamo nella nostra routine nasce dal fatto che viviamo in uno schema vecchio, una specie di gabbia in cui pensiamo di essere costretti continuamente a rientrare e dove rivivremo rapporti che non ci piacciono, stupidi problemi mai risolti e –nella migliore delle ipotesi- molte noiose seccature. Bene, cerchiamo di comprendere che questa nuvola nera che ci angustia è alimentata in buona misura da noi stessi e dal modo in cui reagiamo di fronte a persone e situazioni che giudichiamo negativamente. Ciascuno di noi è convinto di avere delle seccature, di solito non gravi, capaci però di rovinare l’umore e le giornate; oppure abbiamo difficoltà ad andare d’accordo con qualcuno e non riusciamo ad averci a che fare senza innervosirci. In buona misura tutto questo succede solo perché noi stessi diamo troppo spazio e attenzione a queste cose. Spesso la ragione del fastidio è ampiamente superabile con un po’ di tolleranza e leggerezza. Il miglior modo per difendersi è non dare peso, ovvero, provare ad essere -noi per primi- diversi. Le abitudini si possono cambiare: serve solo allenarsi ad essere diversi dai vecchi noi, a vedere le cose da punti di vista nuovi.
Tre quarti dei fastidi della giornata dipendono da giudizi sulle situazioni che abbiamo dato in passato e che continuiamo a portarci appresso come uno zaino sulle spalle; poi incontriamo quella persona e il vecchio disco nella nostra testa riparte a suonare la solita musica. Ma è veramente necessario ripetere questo copione all’infinito? Sappiamo bene che altre persone, che non hanno i nostri problemi (ne hanno sicuramente altri che magari a noi non sembrano neppure problemi) reagirebbero in modo completamente diverso.
Altre persone, cioè, affronterebbero i “nostri” problemi con una leggerezza che noi non conosciamo: ciò significa che un’altra prospettiva esiste, che è possibile adottare un altro modo di reagire alla stessa situazione; pare semplicistico, ma dovremmo provare ad imitarli, senza imporci grandi sforzi, semplicemente come fanno i bambini quando imparano i comportamenti dagli adulti, solo osservandoli e ripetendo. Proviamo a non dare sempre le stesse risposte alle solite cose, proviamo a reinventarci, a non vedere la quotidianità come chi sa già come sarà il seguito e si rassegna a replicare ogni giorno le stesse cose. La coazione a ripetere certi copioni, accade ad esempio in tutte le famiglie, è cosa di cui gli psicologi si occupano quotidianamente. Ma davvero ci serve tenere tutto il nostro passato con noi? Anche stupidi episodi su cui facciamo questioni di principio? Perché farci tenere compagnia da pensieri neri su quello che non ci piace e per giunta non sta accadendo in questo momento: quanta parte delle cose che ci appesantiscono le giornate è veramente così attuale e importante da lasciare che continuino a rovinarcele?
Azzeriamo tutto, buttiamoci alle spalle le nostre reazioni abituali agli stessi stimoli, diamoci piuttosto un compito, un allenamento da seguire: alzarci ogni mattina come se fossimo “nuovi”, reinventandoci persino nel modo di reagire alla quotidianità: lasciamo il passato nel passato, permettiamoci di essere curiosi di cose diverse e positive per noi: la vita è più varia, generosa e modificabile di quanto usualmente si crede.
L’immagine è tratta da https://ristrice.wordpress.com/…/il-valore-simbolico-delle…/