Un caffè = 10 Euro
A Milano talvolta ho visto sui banconi dei bar cartelli che indicano tre prezzi diversi per un caffè.
“Un caffè” e basta costa 10 euro, un caffé con l’aggiunta di un ” grazie” costa 5 euro, mentre un caffè corredato da un “per piacere” costa un euro, il prezzo ormai standard a Milano.
Se fossimo in altre zone d’Italia il caffè corredato da un “per piacere” costerebbe ancora meno, ma non è questo il punto.
Il punto è che, malgrado le apparenze, il cartello spiritoso non serve solo per divertire, e non si tratta di una semplice e comune richiesta di buone maniere: questo cartello ci dice molto di più, perché “un caffè” e basta è un ordine.
Ma anche “un caffè, grazie” può essere un ordine, benché mascherato; siamo tutti d’accordo che dipende dal tono con cui diciamo le parole, ma un “grazie” espresso in questo modo assume in anticipo che l’altro eseguirà la richiesta, che non potrà esimersi dall’eseguire il compito; è giusto quindi che in questo singolare listino prezzi il “caffè, grazie” costi 5 volte un caffè normale.
E se è vero che “per piacere”. “per favore” o “per cortesia”, sono parole che possiamo esprimere in modo del tutto meccanico, è anche vero che chiedere aggiungendo “per piacere” equivale -che ne siamo consapevoli o no – ad esprimere in modo esplicito il rispetto della libertà di un altro essere umano di esaudire o non esaudire la nostra richiesta, anche se in quel momento si trova dietro il banco di un bar.
Le sfumature fanno la differenza.
un caffè = 10 €
un caffè, grazie = 5 €
un caffè, per piacere = 1 €