Traumi e lutti
Il dolore derivante dalla morte di una persona cara è forse una delle più intense esperienze che dobbiamo affrontare durante la nostra vita. Esso penetra in profondità la nostra persona, tocca le nostre emozioni, può modificare le relazioni interpersonali e persino il nostro aspetto fisico.
L’elaborazione del dolore è un complesso processo psicologico di distacco dall’attaccamento che passa attraverso il dolore del lutto. L’elaborazione del lutto consiste nel tornare più volte sull’immagine, o sui sentimenti e le memorie legate alla persona che amavamo, fino a che quella perdita non ci risulta più così intollerabile e dolorosa. Rimarginare una ferita così profonda richiede tempo e pazienza.
I sentimenti del lutto sono un miscuglio di dolorose emozioni, di pena, rabbia, colpa, rimpianto, vuoto e stato di abbandono. Alcune di queste emozioni ci assalgono e travolgono come potenti ondate, lasciandoci affranti e provati dietro di esse. Altre sembrano radicarsi e persistere a lungo nel tempo. Senza contare che una perdita di una persona amata può risvegliare un senso generale di doloroso abbandono radicato in precedenti episodi della nostra vita. E’ consigliabile allora non pretendere o negare queste emozioni, ma lasciare che i sentimenti affiorino e riconoscerli.
Non esistono sentimenti rispettabili o sentimenti deprecabili. Ciascuna emozione gioca un suo ruolo specifico nel processo di cicatrizzazione. Siamo tutti tentati dal chiudere in un cassetto le emozioni più difficili e dolorose. Ma si rischia di ottenere lo scopo contrario; si accresce lo stress e si rallenta il processo di elaborazione del lutto.
Le manifestazioni del lutto normale si acutizzano e diventano croniche e, se non sono capite in tempo e curate, possono trasformarsi in lutto patologico: apatia, assenze, indifferenza totale, insensibilità agli stimoli, anche al dolore.